Esporre
frutta e verdura fuori dal negozio all'aperto è un reato punibile
con l'ammenda.
Secondo
la sentenza 6108/2014 della Cassazione l'usanza di esporre in strada
generi alimentari sfusi viola l'art. 5, lett. b) della L. 282/1962
che vieta il commercio di alimenti «insudiciati, invasi da
parassiti, in stato di alterazione o comunque nocivi, ovvero
sottoposti a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un
preesistente stato di alterazione». Il reato
scatta, secondo la Suprema corte, anche se la merce non è avariata;
l'ordine alimentare impone, infatti, che vengano osservate precise le
norme igieniche nel trattare i cibi destinati alla tavola del
consumatore, evitando la contaminazione degli alimenti con gli agenti
atmosferici e i gas di scarico dei veicoli in transito.
La
salute sicuramente viene prima di tutto, peccato, però che la
sentenza anziché “condannare” lo smog condanni il fruttivendolo
e la tradizione bottegaia. Chissà se i giudici applicheranno tale
principio anche ai banchi dei mercati ortofrutticoli?